venerdì 25 gennaio 2013

RECENSIONE: Il mio inverno a Zerolandia di Paola Predicatori

Titolo: Il mio inverno a Zerolandia
Autore: Paola Predicatori
Anno di pubblicazione: 2012
Pagine: 240
Prezzo: 16,50€
Formato: cartaceo (rilegato)
Trama: Alessandra ha diciassette anni quando la sua mamma muore dopo una lunga malattia. Rimasta sola con la nonna, torna a scuola decisa a respingere le attenzioni dei compagni che sente estranei, impegnata com’è nella manutenzione del suo dolore. Per questo cambia banco e prende posto vicino a Gabriele detto Zero, la nullità della classe: desidera solo essere ignorata dagli altri, come succede a lui. Ma Zero è più interessante di quanto sembra. Ha una gran passione e un vero talento per il disegno; nella sua apparente noncuranza è attento e sensibile; è lui a soccorrere Ale sbucando inaspettato al suo fianco quando lei ha bisogno di aiuto. Piano piano un sentimento indefinibile prende forma tra le pareti della classe e la spiaggia d’inverno, grigi fondali di una storia semplice e complicata insieme: perché Alessandra è tanto lucida nel rivisitare il ricordo della madre quanto confusa nel prendere le misure di se stessa e di ciò che prova. E Gabriele è abilissimo a sparire proprio quando lei scopre di volerlo vicino. È la voce di Ale, ruvida nel dare conto del presente, dolcissima nell’evocare il passato, a raccontarci la storia di una perdita, una storia di scuola, una goffa, incerta storia d’amore. Il mio inverno a Zerolandia è tutto questo. E dimostra che la somma di due zeri non è zero, ma molto, molto di più.


 Quando torna la felicità faccio finta di niente. 
Farò finta di non accorgermi, come uno che può fare senza,
che ha imparato e si accontenta. Quando torna la felicità non le dico niente.  
Farò finta di non vederla e basta



Alessandra è una normale adolescente: vive con la madre e la nonna in una bella casa, le piace nuotare, ha tante amiche con cui parlare di ragazzi e vestiti, nessuna preoccupazione al mondo. Fino a quando, in terza liceo, i medici diagnosticano a sua mamma Anna un tumore al rene. Dopo due anni di cure e speranze, Anna muore e Alessandra non vuole più saperne della vita di prima. Tornata a scuola, evita i compagni che sente estranei, abbandona le sue vecchie amiche Sonia e Barbara, e come primo gesto di cambiamento si siede in ultima fila, di fianco a Gabriele Righi, detto Zero. Il soprannome se lo è guadagnato grazie ad un professore che lo ha minacciato di tale voto, e da allora è rimasto tale; Zero è stato bocciato e in classe è come un fantasma, sempre silenzioso e ignorato da tutti. Per questo Alessandra si siede affianco a lui: per essere invisibile agli occhi di tutti, evitare le frasi stupide che si dicono in certi momenti e soprattutto per metabolizzare il suo dolore. Inizia così l'invasione di Zerolandia, un pianeta dove le parole sono proibite da sempre, dove vige un rigoroso silenzio, dove il rumore e le chiacchiere dei compagni restano ai confini, smorzate fino a diventare silenziose come  una folata di vento. Gabriele vive a Zerolandia, un mondo a parte dove la terra è ostinata, deserta, e impervia proprio come il suo unico abitante Zero. Alessandra si trasforma quindi in Zeta e si crea questa strana "coppia agli estremi: il ragazzo invisibile e la ragazza ombra”.
Alessandra inizia a conoscere Gabriele, a scavare una piccola crepa nella corazza che lo circonda, fatta di problemi famigliari e tanta rabbia repressa. La loro storia nasce in classe, su una spiaggia d'inverno, davanti ad un mare grigio e freddo; all'inizio si rincorrono, ci sono tante parole non dette, tante incomprensioni, ma entrambi hanno bisogno di qualcuno che li comprenda, che li lasci fare a modo loro. 

Questo è il primo libro di Paola Predicatori: ammiro molto la sua scelta di narrare la storia dal punto di vista di una diciassettenne e ancora di più quella di trattare il tema del dolore. Tuttavia alcuni capitoli potevano essere scritti in maniera più approfondita, i personaggi secondari non sono abbastanza tratteggiati e appaiono come comparse. Certi comportamenti dei due protagonisti mi sono apparsi poco maturi ma la storia d'amore è molto dolce e abbastanza goffa, avrei voluto che fosse trattata più dettagliatamente e che le fosse stato dedicato più spazio;entrambi i ragazzi sembrano essere molto confusi sui propri sentimenti ma non per questo smettono di provare qualcosa l'uno per l'altra.
VOTO: 7+
-Ale-


Questa recensione partecipa alla 100 Libri in un anno - Reading Challenge 2013 di Atelier dei Libri!
 


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