Pubblicazione: 11 Maggio 2012
Pagine: 419
Prezzo: 17€
Formato: cartaceo (rilegato)
Trama: Contro ogni previsione, Katniss Everdeen è
sopravvissuta all'Arena degli Hunger Games. Due volte. Ora vive in una
bella casa, nel Distretto 12, con sua madre e la sorella Prim. E sta per
sposarsi. Sarà una cerimonia bellissima, e Katniss indosserà un abito
meraviglioso. Sembra un sogno... Invece è un incubo. Katniss è in
pericolo. E con lei tutti coloro a cui vuole bene. Tutti coloro che le
sono vicini. Tutti gli abitanti del Distretto. Perché la sua ultima
vittoria ha offeso le alte sfere, a Capitol City. E il presidente Snow
ha giurato vendetta. Comincia la guerra. Quella vera. Al cui confronto
l'Arena sembrerà una passeggiata.
Che i Giochi abbiano fine.
Dopo Hunger Games e La Ragazza di Fuoco la trilogia scritta da Suzanne Collins si conclude con Il Canto della Rivolta, uscito qualche giorno dopo la proiezione del film tratto dal primo romanzo.
Dopo la distruzione dell'arena nel secondo libro, gli innamorati sfortunati del Distretto 12 si erano divisi: Peeta non era riuscito a salvarsi ed era stato catturato dai Pacificatori di Capitol City; Katniss, invece, è riuscita a raggiungere gli alleati . A causa di questo gesto di sovversione contro il governo di Panem, il Distretto 12 è stato bombardato e raso al suolo. La protagonista ora si trova al sicuro, ospitata con altri 800 superstiti nel misterioso Distretto 13; secondo la propaganda governativa quest'ultimo Distretto fu distrutto dalle bombe sganciate sul territorio durante la prima ribellione. Il distretto 13 divenne quindi un simbolo della forza e del potere di Capitol City ma in verità i suoi abitanti vivono e tramano ancora sottoterra. Il Distretto 13, pur non essendo sotto il controllo del Presidente Snow, è governato da un'altra donna distopica, la Coin, che costringe gli abitanti ad aderire il più possibile agli orari prestabiliti, senza ritardare di un minuto.
Katniss, la Ghiandaia Imitatrice, la piccola scintilla da cui è scoppiata la rivolta, è diventata ora il simbolo della guerra contro la capitale. Per questo è costretta a comparire in numerosi messaggi propagandistici: il suo aspetto fisico e il suo look vengono ancora controllati e perfezionati come succedeva nei giorni antecedenti all'inizio degli Hunger Games.
Nel frattempo, a Capitol City, Peeta viene torturato fisicamente ma soprattutto mentalmente: gli fanno delle iniezioni di veleno di Aghi Inseguitori (delle specie di api modificate geneticamente) che gli provocano delle fortissime allucinazioni. Sogna di vedere Katniss morta in mille modi diversi. Il Presidente Snow, infatti, spera che la notizia della cattura di Peeta giunga fino alla protagonista in modo tale da spingerla a compiere un gesto impulsivo come cercare lo scontro diretto con le forze della capitale.
Nei vari Distretti, invece, nascono scontri sanguinosi fra i cittadini e i Pacificatori: tra gli abitanti infatti è cresciuto un sentimento di ribellione che porterà ben presto alla guerra che forse metterà fine al governo distopico di Panem...
Leggere e concludere Il Canto della Rivolta non è stato come ci aspettavamo: entrambe pensavamo che in quest'ultimo romanzo, la Collins avrebbe sconvolto totalmente il lettore, cambiando le carte in tavola e concludendo ogni capitolo con un colpo di scena. Tuttavia gran parte del libro scorre lentamente e lo stile è appesantito rispetto ai precedenti romanzi; la protagonista sembra perdere un pezzo di sé, ed è comprensibile: la vecchia e determinata Katniss è stata privata del suo amore Peeta che ora rischia la vita nelle mani del nemico, allo stesso tempo però è ancora confusa riguardo i suoi sentimenti nei confronti di Gale; detesta il modo in cui la Presidentessa Coin la tratta, come se fosse un oggetto a sua disposizione; l'unico suo conforto è la vicinanza della piccola Prim e della madre, e dei fedeli alleati, come Haymitch e Finnick.
Un punto a favore quindi è l'analisi psicologica della protagonista: durante la lettura, si riesce facilmente ad entrare nei panni di Katniss; in particolare, durante il periodo di convalescenza dopo essere scampata per la seconda volta agli Hunger Games, la ragazza viene considerata instabile mentalmente e perciò trattata "con i guanti". Katniss, però, è un'eroina che non ha paura di sporcarsi le mani e odia far trasparire le proprie debolezze. La Collins è riuscita perfettamente a trasmettere le emozioni e i pensieri della ragazza attraverso le pagine.
Il Canto della Rivolta chiude definitivamente la saga di The Hunger Games, una delle più belle ed emozionanti che abbiamo mai letto.
VOTO: 8 1/2
Ale&Ari
ALE: Riguardo all'epilogo, invece, credete come me che Katniss abbia avuto dei bambini solo a causa dell'insistenza di Peeta? Leggendo il finale, infatti, ho avuto la forte sensazione che la ragazza abbia ceduto dopo tanti anni ma che in fondo in fondo non sia mai stata un tipo materno, come ribadisce fin dal primo libro.
ARI: Io invece, credo che i figli di Katniss e Peeta siano il frutto del loro vero amore, sopravvissuto a due arene degli Hunger Games ed ad una guerra.
Fateci sapere anche su Facebook e Twitter!
Nel frattempo, a Capitol City, Peeta viene torturato fisicamente ma soprattutto mentalmente: gli fanno delle iniezioni di veleno di Aghi Inseguitori (delle specie di api modificate geneticamente) che gli provocano delle fortissime allucinazioni. Sogna di vedere Katniss morta in mille modi diversi. Il Presidente Snow, infatti, spera che la notizia della cattura di Peeta giunga fino alla protagonista in modo tale da spingerla a compiere un gesto impulsivo come cercare lo scontro diretto con le forze della capitale.
Nei vari Distretti, invece, nascono scontri sanguinosi fra i cittadini e i Pacificatori: tra gli abitanti infatti è cresciuto un sentimento di ribellione che porterà ben presto alla guerra che forse metterà fine al governo distopico di Panem...
Leggere e concludere Il Canto della Rivolta non è stato come ci aspettavamo: entrambe pensavamo che in quest'ultimo romanzo, la Collins avrebbe sconvolto totalmente il lettore, cambiando le carte in tavola e concludendo ogni capitolo con un colpo di scena. Tuttavia gran parte del libro scorre lentamente e lo stile è appesantito rispetto ai precedenti romanzi; la protagonista sembra perdere un pezzo di sé, ed è comprensibile: la vecchia e determinata Katniss è stata privata del suo amore Peeta che ora rischia la vita nelle mani del nemico, allo stesso tempo però è ancora confusa riguardo i suoi sentimenti nei confronti di Gale; detesta il modo in cui la Presidentessa Coin la tratta, come se fosse un oggetto a sua disposizione; l'unico suo conforto è la vicinanza della piccola Prim e della madre, e dei fedeli alleati, come Haymitch e Finnick.
Un punto a favore quindi è l'analisi psicologica della protagonista: durante la lettura, si riesce facilmente ad entrare nei panni di Katniss; in particolare, durante il periodo di convalescenza dopo essere scampata per la seconda volta agli Hunger Games, la ragazza viene considerata instabile mentalmente e perciò trattata "con i guanti". Katniss, però, è un'eroina che non ha paura di sporcarsi le mani e odia far trasparire le proprie debolezze. La Collins è riuscita perfettamente a trasmettere le emozioni e i pensieri della ragazza attraverso le pagine.
Il Canto della Rivolta chiude definitivamente la saga di The Hunger Games, una delle più belle ed emozionanti che abbiamo mai letto.
VOTO: 8 1/2
Ale&Ari
ATTENZIONE: SPOILER!
Per chi ha già letto Il Canto della Rivolta: secondo voi, perché Suzanne Collins ha deciso di uccidere Prim? La bambina è il simbolo, la causa, la ragione fondamentale per cui Katniss partecipa agli Hunger Games. Se non ci fosse stata la sorellina da salvare, tutto questo non sarebbe successo. Quindi, cara Suzanne, perché cacchio hai deciso di eliminare l'elemento che ha innescato tutta la trilogia? Qual è la vostra opinione in merito? E' stato solo un colpo di scena aggiuntivo? Un modo per commuovere il lettore? Oppure l'autrice potrebbe aver avuto altri motivi? ALE: Riguardo all'epilogo, invece, credete come me che Katniss abbia avuto dei bambini solo a causa dell'insistenza di Peeta? Leggendo il finale, infatti, ho avuto la forte sensazione che la ragazza abbia ceduto dopo tanti anni ma che in fondo in fondo non sia mai stata un tipo materno, come ribadisce fin dal primo libro.
ARI: Io invece, credo che i figli di Katniss e Peeta siano il frutto del loro vero amore, sopravvissuto a due arene degli Hunger Games ed ad una guerra.
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Questa recensione partecipa a 100 Libri in un anno - Reading Challenge 2013 di Atelier dei Libri
Credo che "il canto della rivolta" sia il libro della trilogia che ho apprezzato di meno, sempre per il fatto che l'azione è poca e stiamo troppo dentro la mente di Katniss, che relegata nei meandri del distretto 13 può fare ben poco.
RispondiEliminaE poi è in assoluto il più triste dei tre libri, dove muoiono praticamente due dei miei personaggi del cuore (Finnick e Prim), e questo non potrò mai perdonarlo alla Collins.
Per quanto riguarda la morte di Prim l'unica spiegazione che mi sono data deriva da un'intervista fatta alla Collins, dove diceva che la guerra, da qualsiasi punto di vista (quindi fatta anche per una ribellione al potere dittatoriale) è brutta e ingiusta. Da questo punto di vista se guariamo alla morte di Prim si dimostra che anche i ribelli, pur cercando di creare una situazione migliore, hanno scelto un mezzo "sbagliato" come la guerra, che comporta comunque la perdita di vite umane.
Ovviamente mi sono data una spiegazione analoga per la morte di Finnick.
Per quanto riguarda i figli di Katniss e Peeta, premetto che mi sarebbe piaciuto un epilogo costruito meglio, nel senso che questo l'ho trovato davvero troppo sbrigativo e ad una prima lettura anch'io mi ero detta che Katniss aveva deciso di avere dei figli solo per far contento Peeta.
In realtà riflettendoci ho pensato che lei, nonostante tutto, fosse maturata anche sul fronte del sentimento materno e che quindi ad un certo punto avesse scelto di avere dei bambini.
Credo che poco a poco il muro che lei si era costruita intorno per quello che riguardava i suoi sentimenti sia pian piano crollato grazie all'amore e alla fiducia che ha riposto in Peeta, o almeno così mi piace pensare.
Sono fermamente convinta che i bambini si chiamino Prim e Finnick, a proposito.
Ecco, vi ho scritto un altro discorsone!
Quando si tratta di questa trilogia potei parlare in eterno, come avrete notato xD
Personalmente,.io di Prim me ne frego. Mi sembra stupida. Io adoro Beetee.
RispondiEliminaSinceramente? Una delusione! Mi aspettavo molto dall"ultimo libro della saga e mano a mano che lo leggevo aspettando che succedesse qualcosa di interessante e non totalmente scontato e banale mi accorgevo che le pagine cominciavano a finire!!!ma la cosa che mi ha più deluso è il finale...lei costruisce come sfondo della sua storia l'amore tra due ragazzi, riempie le scene di guerra della confusione di Katniss e poi liquida la questione in due righe! Per non parlare del destino di Panem k credo nessuno abbia compreso fino in fondo...insomma una vera DELUSIONE!
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